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al testo di Emanuele Martinuzzi
Un tempo
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Un tempo un tramonto era un tramonto, l’affresco sublime di una feritoia, che esangue si aggira, unico straniero senza patria.
Un tempo occhi innocenti erano occhi innocenti, ciottoli arresi a sentieri d’amore, che vanno alla sera tra sterpi marciti in passi.
Un tempo la solitudine era la solitudine, stonata preghiera nel vuoto come terra tra gigli seccati, fuori una bara di mondo ad attenderla.
Un tempo il canto era il canto, violini di vento strappati da ciò che macchia al lamento, ogni voce chimera, ogni sguardo rena.
Da Di grazia cronica - elegie sul tempo
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